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venerdì 27 settembre 2013

Socialismo Mondiale n. 0

Perché Socialismo Mondiale? Perché il sistema socio-economico dominante, il capitalismo, é un sistema che non funziona. Come non hanno funzionato e non funzioneranno tutti i tentativi di migliorarlo. Questa non è solo un'opinione ma vi sono più di due secoli di storia a dimostrarlo. Per sua natura il capitalismo risponde prima di tutto al profitto generando "anarchia" nella produzione, che è la causa delle crisi cicliche del sistema stesso. Mentre la gente continua ad avere sempre gli stessi bisogni base: sfamarsi, vestirsi, avere un tetto sotto il quale rifugiarsi, questo sistema fatto di interessi, affitti, prestiti, magri stipendi e disoccupazione non si cura di tali bisogni, calpestando ogni dignità umana.
 "il denaro, il fango ed il sangue scorrono insieme...L'aristocrazia finanziaria (n.d.r. i banchieri, i cavalieri del lavoro etc), nelle sue forme di guadagno come nei suoi piaceri, non è altro che la riproduzione del sottoproletariato (n.d.r. inteso qui come delinquenti e prostitute) alla sommità della società borghese". Questo lo scriveva Karl Marx nel 1850, ma sembra che nulla sia cambiato. Di fronte a questo lerciume la borghesia grida alla corruzione e invece di inveire contro il sistema economico che ne è la causa si rivolta contro il malcostume della classe politica. Cari lavoratori, ripulire la classe politica è un buon esercizio d'intrattenimento di massa, che ci mostra solo quel che sappiamo già, ovvero, che la classe politica altro non è che una cricca al soldo del potere economico. Quel che veramente deve cambiare è l'amministrazione dei mezzi di produzione e la distribuzione dei prodotti. Noi lavoratori di tutto il mondo dobbiamo unirci nella lotta per un sistema dove ognuno contribuisca secondo le proprie capacità e riceva secondo i propri bisogni. Noi non crediamo che una minoranza illuminata ci possa portare, come una mandria, verso i verdi pascoli del socialismo. Il socialismo è un sistema democratico e così deve essere il suo movimento costituente. La rivista Inglese Socialist Standard ha rappresentato e rappresenta un baluardo di questo modo di pensare. Quindi è con gran piacere che presentiamo questa raccolta di traduzioni di articoli tratti da questa storica rivista. Se siete interessanti in un mondo migliore spendete un po' del vostro tempo a leggere questi articoli, e contattateci pure per condividere la vostra opinione. 

sabato 9 febbraio 2013

Un capitalismo nazionale o un socialismo mondiale?

Questo mese milioni di elettori italiani sono chiamati a votare per le elezioni nazionali. Saremo di fronte a una scelta di candidati apparentemente vasta – liberali, ex democristiani, repubblicani, nazionalisti, razzisti, leghisti, ex fascisti, socialdemocratici, verdi, ex comunisti, trotzkisti e altri sinistroidi che asseriscono di essere socialisti – ma di fatto tutti loro puntano a mantenere, in una forma o in un’altra, il sistema capitalista della padronanza statale o privata e della produzione per il profitto. 
Le differenze tra loro sono attinenti al modo in cui si amministra questo sistema. Alcuni vogliono più intervento statale, alcuni ne vogliono di meno; ma nessuno vuole andare oltre il sistema retribuzioni-prezzi-profitti. Tutti vogliono mantenere la produzione per il mercato, acquisto e vendita, denaro e lavoro per i salari/stipendi. Nessuno di loro – perfino quelli che si definiscono “socialisti”– stanno per il socialismo nel suo originale significato di una società basata sulla proprietà comune e sul controllo democratico, con produzione per uso senza profitto e con una distribuzione senza denaro in concordanza con il principio “da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni”.