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sabato 20 ottobre 2018

Il Partito Socialista della Gran Bretagna: da dove viene e come ha arricchito il Marxismo?

Il Partito Socialista della Gran Bretagna fu fondato il 12 giugno 1904 da un centinaio di membri ed ex-membri della Federazione Socialdemocratica, scontenti della politica e della struttura di quell’organizzazione.

La Federazione Socialdemocratica era stata fondata nel 1881 come organizzazione dichiaratamente marxista, benché Engels, che in quell’epoca viveva a Londra, non avesse voluto aver nulla a che fare con essa. In quegli anni gli scritti di Marx, di Engels e degli altri pionieri del socialismo scientifico erano scarsamente noti nei paesi anglosassoni, eccetto ai pochi che conoscevano le lingue straniere. Ad ogni modo, la Federazione Socialdemocratica ebbe il merito di divulgare in Gran Bretagna le idee e le opere di Marx. Questo fatto, in seguito, avrebbe portato alla richiesta di un partito socialista intransigente e democraticamente organizzato che prendesse il posto di una Federazione Socialdemocratica riformista e autoritaria.

La Federazione Socialdemocratica impiegò molto del suo tempo a far campagne per riforme che avrebbero dovuto migliorare le condizioni di vita della classe lavoratrice britannica. Hyndman, che giocò il ruolo principale nel costruire il partito, sembrava considerare quest’ultimo come un suo feudo personale e reagiva a ogni critica in modo altezzoso e dispotico. Il giornale di partito, “Justice”, era addirittura posseduto da un gruppo privato su cui gli iscritti non avevano alcuna influenza. L’opportunismo e l’arroganza di Hyndman avevano già portato nel 1884 a una scissione, quando parecchi membri, inclusi William Morris ed Eleonor Marx, diedero vita alla Lega Socialista, che però cessò presto d’essere di qualsiasi utilità divenendo egemonizzata dagli anarchici. Una seconda rivolta condusse alla formazione, nel 1903, del Partito Socialista dei Lavoratori, clone dell’omonima organizzazione statunitense. All’inizio, insieme a un programma di “rivendicazioni immediate”, il Partito Socialista dei Lavoratori dichiarò che il suo scopo era la conquista del potere politico, ma presto, sotto l’influenza del suo progenitore americano, subordinò l’azione politica a quella sindacale industriale.

Ma la successiva rivolta contro il dominio del gruppo di Hyndman sulla Federazione Socialdemocratica fu organizzata da uomini e donne che avevano una conoscenza ben più solida delle teorie economiche e politiche marxiste. Per la loro ferrea opposizione all’opportunismo divennero sarcasticamente noti col nome di “Impossibilisti”. All’inizio cercarono di usare le strutture della Federazione Socialdemocratica per avviare una riforma del partito, ma poi si scontrarono con la cricca di Hyndman pronta a usare ogni sotterfugio anti-democratico per mantenere il controllo dell’organizzazione. Molti congressi vennero pilotati, diverse sezioni sciolte e vari iscritti furono perfino espulsi. La questione arrivò al termine con il congresso del 1904, tenutosi a Burnley nel mese di aprile:

  • “L’adozione di un atteggiamento intransigente che non contempli accordi con nessuna parte dei partiti filo-capitalisti; né permetta alcun compromesso con persone o partiti che non riconoscano la lotta di classe o che non siano pronti a lottare per rovesciare l’attuale sistema capitalista.
  • Opposizione a tutti coloro che non si siano completamente votati alla realizzazione della Democrazia Sociale.
  • Un’organizzazione ricostruita, in cui l’Esecutivo sia essenzialmente un corpo amministrativo, con la politica e la tattica determinate e controllate dall’intera organizzazione.
  • L’organo di Partito sia posseduto, controllato e diretto dal Partito.
  • I singoli membri abbiano il diritto di richiedere la tutela dell’intera organizzazione contro decisioni ritenute arbitrarie”.
Il 12 giugno 1904 la maggioranza dei firmatari di questo volantino, insieme a pochi altri, fondò il Partito Socialista della Gran Bretagna. All’inizio i membri del Partito Socialista della Gran Bretagna adottarono un documento, “Oggetto e Dichiarazione dei Principi”, che, senza bisogno di cambiamenti, è rimasto ancora oggi la base d’appartenenza al partito. In questa cornice il partito ha lavorato in modo coerente per far conoscere i principi socialisti e per smascherare le numerose teorie errate e pericolose che avevano guadagnato consenso tra i lavoratori.

Il Partito Socialista della Gran Bretagna vanta il successo di esser stato nel giusto in modo coerente su un gran numero di argomenti nell’arco di più di un secolo di attività.

Il Partito Socialista della Gran Bretagna mise in guardia dal pericolo rappresentato dai socialisti partigiani delle riforme ancora prima del vergognoso collasso della socialdemocrazia europea allo scoppio della prima guerra mondiale.

Il Partito Socialista della Gran Bretagna disse nel 1918 che i bolscevichi non avrebbero potuto costruire il socialismo in Russia e fu il partito che, almeno in Gran Bretagna, aprì la strada all’idea che in Russia si stesse sviluppando il capitalismo di stato.

Il Partito Socialista della Gran Bretagna predisse l’inevitabile fallimento dei governi laburisti, sia come via verso il socialismo, sia come mezzo per migliorare stabilmente le condizioni di vita dei lavoratori.

Fin dall’inizio il Partito Socialista della Gran Bretagna si convinse che le nazionalizzazioni non avrebbero rappresentato una soluzione ai problemi dei lavoratori.

Il Partito Socialista della Gran Bretagna ha sempre denunciato la natura falsa e divisiva del nazionalismo, del razzismo e del fanatismo religioso.

In entrambe le guerre mondiali il Partito Socialista della Gran Bretagna dichiarò e mantenne un atteggiamento di ferma opposizione socialista all’attività bellica.

Il Partito Socialista della Gran Bretagna ha anche fornito i suoi specifici contributi alla teoria socialista alla luce di ulteriori sviluppi (e talora anche di superamenti) di alcune opinioni dei pionieri del socialismo scientifico, Marx ed Engels. Elenchiamo in quel che segue alcuni di questi contributi essenziali:
  1. soluzione del vecchio dilemma “riforme o rivoluzione”, dichiarando che un partito socialista non dovrebbe propagandare le riforme del capitalismo, pur riconoscendo che il parlamento possa essere effettivamente usato per fini rivoluzionari.
  2. Consapevolezza che il socialismo sarà un sistema mondiale di produzione e distribuzione. Quindi il socialismo non potrà in alcun modo esser realizzato in un solo paese.
  3. Riconoscimento del fatto che non vi è più alcun bisogno di una “società di transizione” tra capitalismo e socialismo. Marx ed Engels non erano dei dogmatici e non lo è nemmeno il Partito Socialista della Gran Bretagna. Essi riconobbero che i principi generali del “Manifesto del Partito Comunista” erano sempre validi, ma che l’applicazione pratica di tali principi poteva dipendere dalle condizioni storiche del tempo. Non siamo più nel 1848, quando Marx ed Engels abbozzarono alcune misure rivoluzionarie alla fine della seconda sezione del “Manifesto”, e neppure nel 1875, quando Marx suggerì nella “Critica al Programma di Gotha” che il socialismo avrebbe potuto aver bisogno di una fase iniziale basata su un sistema di buoni orari di lavoro. Nel XXI secolo il socialismo è tecnicamente possibile già da subito e potrà esser realizzato rapidamente mediante il libero accesso ai consumi sotto un controllo democratico appena la maggioranza dei lavoratori lo vorrà.
  4. Rifiuto di ogni ulteriore ruolo progressista per il nazionalismo dopo che, a partire dalla fine del XIX secolo, il capitalismo è divenuto il sistema mondiale dominante. L’industrializzazione di un paese arretrato sotto l’egida di un capitalismo di stato nazionale ora non è più né necessaria, né economicamente progressista.
  5. Per le stesse ragioni vi è il rifiuto netto dell’idea di “guerre progressiste”. I socialisti si oppongono a tutte le guerre per motivi di classe, rifiutandosi di prendere parte alle liti tra i capitalisti per lo sfruttamento delle materie prime, per l’occupazione di zone d’influenza strategica e per il controllo delle rotte commerciali.
  6. Denuncia del concetto di “dirigenza” quale principio politico capitalista, caratteristico delle rivoluzioni che hanno portato al potere la borghesia, ma totalmente estraneo alla rivoluzione socialista. Quest’ultima vedrà necessariamente la partecipazione attiva e conscia della vasta maggioranza dei lavoratori, cosicché non vi sarà più nessun ruolo utile per capi e dirigenti.
  7. Difesa e pratica dell’idea che un partito socialista debba essere senza capi e senza riunioni segrete, prefigurando così la società socialista che esso cerca di realizzare.
  8. Riconoscimento del fatto che il capitalismo non crollerà da sé per dinamiche interne, ma che continuerà a sopravvivere oscillando tra una crisi e l’altra, finché i lavoratori non si organizzeranno consciamente per abolirlo.
  9. Opposizione a tutte le principali religioni organizzate in quanto anti-scientifiche e politicamente divisive e nefaste.
  10. Riconoscimento del fatto che l’apatia, il disimpegno e la mancanza di partecipazione agli affari di partito producono in quest’ultimo patologie politiche quali l’entrismo, il frazionismo, gli errori teorici, le lotte interne e i personalismi.

Il Partito Socialista della Gran Bretagna sempre ha rifiutato di venire a compromessi sui principi socialisti per unirsi a organizzazioni riformiste o semi-riformiste, e ha fermamente insistito affinché l’unica via al socialismo passasse attraverso un’organizzazione democratica e un’azione politica basata sulla comprensione chiara delle posizioni di classe proprie dei lavoratori oppressi dal giogo del capitalismo. I dieci punti che abbiamo appena riportato rappresentano una breve sintesi dei maggiori contributi teorici del Partito Socialista della Gran Bretagna al socialismo scientifico, ma non devono indurre a pensare che il marxismo sia, almeno per questo partito, una dottrina ferma e oramai cristallizzata in un certo numero di dogmi. All’opposto, alcune importanti questioni sono ancora materia di discussione all’interno del Partito Socialista della Gran Bretagna e dei partiti fratelli del Word Socialist Movement. Per approfondire tutte queste tematiche si consulti pure questo sito in italiano (contenente, tra l’altro, un link al ricchissimo materiale politico in lingua inglese a partire dal 1904).