Pagine

lunedì 9 agosto 2010

Ecco un buon motivo per non essere religiosi che va oltre il mero ateismo

Abbiamo solo una vita: questa qui. Non c’è nessuna vita dell’aldilà, che sia in paradiso, inferno, limbo o purgatorio, e non esiste nemmeno l’incarnazione. Questa vita è l’unica vita che abbiamo, e l’unico modo in cui noi esseri umani possiamo migliorarla è attraverso la nostra propria azione collettiva. Nessun Messia o altro Salvatore verrà e ci guiderà verso una vita migliore (non che vivere in una società dove un dio o qualche altro superessere sia dittatore sembri una vita migliore). Siamo per conto nostro.

La causa contro la religione non riguarda semplicemente il fatto che essa non è vera; che nessuno dei reclami delle varie religioni fa fronte alle prove della validità scientifica; che non vi è uno straccio di evidenza che un qualche dio o degli déi esistano o intervengano o siano intervenuti negli affari umani o nell’evoluzione dell’universo. Riguarda anche il fatto che essa insegna che abbiamo più di una vita e nega che siamo per conto nostro. Questo inevitabilmente riduce il valore sia della nostra vita attuale che di qualsiasi azione collettiva per migliorarla. La religione, ogni religione, è essenzialmente e profondamente antiumana.

Se si crede in una seconda vita e che lo scopo della nostra vita attuale sia quello di comportarsi in modo tale da assicurarsi che la propria vita futura sarà migliore di quella presente, allora ciò significa trattare l’unica vita che in realtà di fatto abbiamo come un mezzo, non come un fine di per sé, in questo modo svalutandola. La cosa peggiore, dal momento che le regole di comportamento per ottenere un miglior trattamento nella prossima vita sono dogmaticamente indicate in libri sacri presumibilmente scritti da qualche profeta, guru, maestro o padrone, è che ciò scoraggia un esame razionale e senza pregiudizi dell’azione collettiva che noi esseri umani necessitiamo di intraprendere per migliorare le condizioni della vita umana.

Qualcosa può essere fatto per rendere il mondo migliore? Sì, se mettiamo da parte tutti i dogmi antiumani circa il “peccato originale” e la “libera scelta mal usata” che si trovano nei testi sacri e nella teologia di tutte le religioni e guardiamo la situazione obiettivamente e razionalmente. Se facciamo ciò, possiamo vedere che la causa radice della sofferenza umana di massa è che la ricchezza oggi non è prodotta direttamente per soddisfare i bisogni umani ma per la vendita su qualche mercato con lo scopo di fare un profitto.

Le cose di cui abbiamo bisogno per vivere e godere la vita oggi sono prodotte solo se in esse vi è un profitto finanziario per le aziende private, gli affari statali e gli individui ricchi che possiedono e controllano le risorse produttive del mondo. È questo che causa le rivalità economiche e militari e la trascuratezza dei bisogni umani che vediamo dovunque intorno a noi. E ciò continuerà finché esisteranno la proprietà sezionale (privata o di stato-nazione) e la produzione per il profitto.

Perciò l’azione collettiva umana che è necessaria per migliorare la vita umana sulla Terra è l’azione democratica per rendere le risorse del mondo l’eredità comune di tutta l’umanità. È solo su questa base che noi esseri umani, senza messia, profeti, déi o qualsiasi altro tipo di superessere, possiamo dirigere liberamente la produzione verso la soddisfazione dei nostri bisogni e in questo modo assicurare che ogni uomo, donna e bambino su questo pianeta abbiano accesso adeguato al cibo, al vestiario, all’alloggio e a tutte le altre cose che sono necessarie per vivere una vita piacevole.

Questo è il vero programma umano: rendere la vita sulla Terra – e, quando saremo arrivati a ciò, sulla luna e sugli altri pianeti – migliore possibile. Dopo tutto, è l’unica vita che tutti gli esseri umani sono sicuri di avere.

(Traduzione da WSM Forum)

Nessun commento:

Posta un commento