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martedì 10 agosto 2010

Governo o Democrazia?

Dovremmo eleggere un nuovo governo? O dovremmo collegarci con la lotta per introdurre una società democratica?

In quelle nazioni capitaliste in cui vi sono le elezioni, alla gente è chiesto di selezionare un nuovo governo attraverso ciò che è ritenuto essere un processo democratico. È vero che il voto, assieme ad altri diritti duramente conseguiti come i diritti di assemblea, l’organizzazione politica e la libera espressione, sono molto importanti. Ma può l’atto di eleggere un governo risultare in una società democratica?

Governare è dirigere, controllare e ordinare con autorità. Operare come stato questo è ciò che fanno i governi. Ma dire che la democrazia è soltanto l'atto di eleggere un governo per regolare sopra di noi non può essere giusto, perché la democrazia dovrebbe includere tutta la gente nel decidere come viviamo e che cosa facciamo come comunità. Democrazia significa l’assenza di privilegi, prendere le nostre decisioni da una posizione di uguaglianza. Democrazia significa che dovremmo vivere in una società completamente aperta con accesso senza limitazioni alle informazioni relative alle questioni sociali. Significa che dovremmo avere i poteri per agire secondo le nostre decisioni, perché senza tali poteri le decisioni sono inutili. Perciò, nonostante il colore politico del partito politico eletto a governare, quanto il funzionamento dello stato è all’altezza di ciò che i socialisti discutono dovrebbe essere una società democratica?

Per i socialisti la regola del governo non può mai essere democratica. Benché possa includere qualche funzione incidentale risultante dai bisogni della gente, l’attività principale dello stato è il funzionamento della società divisa in classi; un sistema di sfruttamento economico. Principalmente i governi operano per una sezione privilegiata della società. Fanno le leggi che proteggono i diritti di proprietà di una minoranza che possiede e controlla le risorse naturali, l’industria, la manifattura e il trasporto. Questi sono i mezzi di vita sui quali noi tutti contiamo, ma la maggior parte di noi non ha alcuna opinione riguardo a come sono usati. Dietro il Parlamento i governi operano in segreto. Sono parte della divisione del mondo in stati capitalisti rivali. Con il sostegno delle loro forze armate inseguono interessi capitalisti nazionali. Benché i politicanti che lo fanno funzionare possano essere eletti, lo stato è l’opposto della democrazia.

La produzione è posseduta e controllata dalle società, alcune di esse sono grandi imprese multinazionali con massiccio potere economico nel prendere le decisioni su che cosa dovrebbe essere prodotto per i mercati da vendere per un profitto. Attraverso autorità corporative decidono come i beni dovrebbero essere prodotti e le condizioni in cui il lavoro è fatto. Di nuovo, questo è l’opposto della democrazia.

La vera democrazia

Pertanto, come sarebbe compiuta la democrazia nel socialismo? Ciò richiede l’abolizione dello stato e la sua sostituzione con un sistema di amministrazione democratica. Ciò può funzionare soltanto a partire da una base di proprietà comune e di produzione solamente per l’uso. Proprietà comune significa che tutta la gente dovunque nel mondo resterà in ugual rapporto con ogni altro. Ciò sarà un’associazione di tutti gli uomini e le donne che prenderanno le decisioni e coopereranno per produrre beni e organizzeranno le comunità nel loro reciproco interesse.

L’organizzazione democratica di tutta la gente come cittadini del mondo avrebbe bisogno di operare attraverso diverse scale di cooperazione sociale. Localmente, in città o paesi, saremmo coinvolti con il nostro comune o quartiere. Anche ora, ci sono molte migliaia di uomini e di donne dovunque nel paese che lavorano volontariamente in consigli comunali e distrettuali e nelle vicinanze cittadine a beneficio delle loro comunità. Ma questi sforzi sarebbero fortemente aumentati dalle libertà di una società che mette in azione interamente attraverso la cooperazione volontaria.

Tali organizzazioni locali sarebbero in un contesto di cooperazione regionale, la quale potrebbe operare adattando le strutture degli attuali governi nazionali. Mentre alcuni reparti come quelli per amministrare le tasse e le finanze statali, che sono essenziali allo stato, sarebbero aboliti, altri come l’Agricoltura e l’Ambiente potrebbero avere un importante lavoro da fare, specialmente nei primi giorni del socialismo. Tali strutture – adattate ai bisogni della società socialista – potrebbero essere parte di consigli regionali e assisterebbero nel lavoro di attuare le decisioni della popolazione regionale.

Durante i primi giorni del socialismo è probabile che l’organizzazione della cooperazione mondiale necessiterebbe di prendere posto attraverso un consiglio mondiale. Per il fatto che le cose di cui abbiamo bisogno oggi sono prodotte e distribuite attraverso una struttura mondiale di produzione, e per il fatto che la sua attuale natura capitalista ha causato immensi problemi, un’azione per risolverli sarebbe necessaria su una scala mondiale, per esempio, sarebbe una priorità erigere un sistema energetico mondiale ecologicamente benevolo appena possibile. Analogamente, gli innumerevoli milioni di persone che stanno soffrendo per la fame e la disperata povertà avrebbero bisogno di un considerevole aumento di produzione di cibo. Per questo lavoro la FAO (Food and Agricultural Organisation) delle Nazioni Unite sarebbe alla fine in grado di usare la sua competenza e conoscenza delle condizioni mondiali per aiutare a risolvere i problemi della malnutrizione. Inoltre, inizialmente, la gente nel socialismo si troverebbe di fronte a un enorme compito di fornire a ogni persona un alloggiamento sicuro e comodo. Ciò invocherebbe gli sforzi delle comunità nel mondo intero, specialmente in quelle regioni dove i mezzi di produzione sono stati notevolmente sviluppati. Tali progetti mondiali potrebbero essere coordinati attraverso appropriati reparti di un consiglio mondiale.

Quando noi proponiamo scale differenti di cooperazione sociale quali le scale locali, regionali e mondiali, non intendiamo una gerarchia con potere localizzato in qualche punto centrale. Quello che ci aspettiamo è un sistema sia integrato che flessibile di organizzazione democratica che potrebbe essere adattato affinché l’azione risolva qualsiasi problema in qualsiasi scala. Questo considera semplicemente che alcuni problemi e l'azione per risolverli sono dovuti a questioni locali e ciò inoltre si estende alle sfere regionali e mondiali.

Eseguire le decisioni

Cruciale nella questione della democrazia non è solo l’abilità nel prendere le decisioni riguardo a che fare ma anche i poteri d’azione per eseguire quelle decisioni. Da molti anni, in molte nazioni, i politicanti capitalisti cercando una carica promettono di risolvere il problema degli alloggi assieme ai problemi della povertà, della disoccupazione, dell’inquinamento, della criminalità, dei servizi sanitari e molti altri. Falliscono perché di fatto cercano di mettere in azione un sistema guidato dal profitto, che impone severe limitazioni economiche su ciò che può fare e che come risultato non può essere razionalmente controllato. Ciò ridicolizza l'idea della democrazia. Ma con l’abolizione del sistema del mercato, le comunità nel socialismo non saranno soltanto in grado di prendere decisioni libere e democratiche riguardo a ciò che sarà necessario fare, saranno anche libere di usare le loro risorse per realizzare quegli scopi.

Le scuse che sentiamo almeno ogni giorno dai politicanti capitalisti che mancano delle risorse monetarie per risolvere i problemi indicano come il feticismo del denaro abbia completamente distorto il loro pensiero. Infatti i problemi non sono risolti con le risorse monetarie. Sono risolti dalla gente usando il loro lavoro, le loro capacità e i materiali necessari e c’è in realtà un’abbondanza di queste risorse materiali. Ma la gente adotterà i rapporti della proprietà comune per rilasciare tali risorse per i bisogni delle comunità e questo significherà anche che le comunità saranno libere di decidere democraticamente come meglio usarle.

Le autorità corporative o i sistemi manageriali, che ora dettano come le unità produttive, ossia le fabbriche o i servizi, dovrebbero essere messe in azione, sarebbero sostituiti. Piccole unità potrebbero essere messe in azione con incontri metodici di tutti i lavoratori. Nei casi delle grandi organizzazioni queste potrebbero essere messe in azione da comitati eletti responsabili nei riguardi della gente che vi lavora. In questo modo, la pratica democratica si applicherebbe non soltanto alle decisioni politiche importanti che dirigerebbero la direzione principale dello sviluppo, ma si estenderebbe anche alle attività giornaliere del posto di lavoro.

Ma la democrazia non riguarderebbe solo il serio lavoro della produzione e il funzionamento del posto di lavoro. La gente nel socialismo sarà libera di creare sport e altre feste culturali. L’intrattenimento dei visitatori da altre parti del mondo porterebbe diversità e ricchezza alla vita locale. Le possibilità per la presa di decisione, la progettazione e il godimento di tali eventi sono infinite.

Il socialismo apre una grande gamma di nuove possibilità. Con le popolazioni di tutti i paesi che cooperano come un unico popolo, che lavorano insieme nei loro comuni interessi, mentre celebrano le loro differenze culturali, e che si uniscono in modo democratico per decidere un nuovo futuro, le prospettive possono solo essere viste come eccitanti. Che contrasto con le squallide prospettive di eleggere ancora un altro governo capitalista e di dare ulteriormente in affitto la vita per un antiquato stato capitalista.

(Traduzione da www.worldsocialism.org)

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