mercoledì 11 agosto 2010

L’Information Technology e il Socialismo

Il socialismo sarà una società basata sulla produzione per l’uso. Ma questo che cosa significa? Ciò come potrebbe funzionare e l’Information Technology che ruolo potrebbe svolgere nel socialismo?

Nel descrivere la nuova società per la quale stanno lavorando, i socialisti incontrano frequentemente la domanda "come funzionerà?". Gli interrogatori spesso partono dal presupposto che solo con un sistema di denaro e prezzi le cose possano “funzionare”; tante cose accadono già, senza alcun bisogno per loro di partecipare.

Dal sistema del mercato può scaturire “lavoro”, nel senso che continua a funzionare con o senza che la gente provi a controllare dove esso ci richiede. Dopo tutto, i politicanti al giorno d’oggi sembrano sempre più ammettere quanto poco controllo abbiano sul sistema che essi soltanto amministrano. Eppure, questa inevitabile assenza di controllo consapevole e sociale è proprio il problema. La nuova forma di organizzazione sociale dove la produzione è organizzata solamente per l’uso può richiedere più coinvolgimento attivo dalla gente ma questo è l’unico modo per mettere in azione una società nell’interesse dell’intera popolazione. Così nel rispondere alla domanda “come funzionerà” i socialisti riconoscono che ci sia innanzitutto una necessità per la vasta maggioranza delle persone di capire e volere il socialismo.

Il modo in cui le cose “funzioneranno” nel socialismo avverrà grazie a ciò che noi chiamiamo “produzione per l’uso”. Questa caratteristica della definizione del socialismo, non è difficile da capire, significa semplicemente produrre direttamente ciò che è necessario, senza il bisogno di scambio monetario, come nel capitalismo. Per tutta la storia umana c’è sempre stata la produzione solamente per l’uso, iniziando con la raccolta di cibo e la fabbricazione di strumenti in società di raccoglitori/cacciatori. Nel capitalismo dei giorni moderni, ci sono molti esempi che variano dalle attività delle organizzazioni di volontariato ai lavori domestici e al giardinaggio.

La produzione per l’uso

Nel socialismo, produrre direttamente per l’uso sarà la regola. La produzione socialista necessita di essere organizzata democraticamente, una dittatura che organizza la produzione per l’uso non sarebbe socialismo. In considerazione delle relazioni tra la democrazia e la produzione, la questione “come funzionerà” richiede alcune ulteriori risposte. Nel costruire il socialismo, abbiamo bisogno di considerare come le preferenze e le opinioni del complesso della società saranno riflesse nelle scelte che saranno fatte riguardo alla produzione di beni e di servizi.

Tre questioni specifiche riguardo alla produzione nel socialismo vengono alla mente. Innanzitutto, una questione che riguarda il calcolo economico, in secondo luogo la scala geografica della presa di decisione e in terzo luogo gli incentivi in una società socialista. Queste sono questioni in cui il ruolo dell’information technology (IT) nel socialismo può avere una certa importanza nelle risposte offerte dai socialisti.

La prima questione riguardante il calcolo economico è posta dai difensori del libero mercato. Il mercato sarebbe un meccanismo decentralizzato per calcolare la domanda allo scopo di realizzare il giusto livello di fornitura, espresso attraverso il dispendio monetario. Ci sono, certamente, pecche in questo argomento, il denaro non è equamente distribuito, il mercato non è un sistema così elegantemente decentralizzato e non realizza il tipo di efficienza da manuale come è sostenuto. Tuttora, c’è una necessità di mostrare come i calcoli circa la domanda e l’offerta sarebbero affrontati in assenza del sistema del mercato.

Sarebbe necessario calcolare l’ammontare delle entrate che fossero necessarie per realizzare un certo livello di produzione. Questo tipo di calcolo di entrata-uscita necessiterebbe di avvenire su scale geografiche differenti, dalle forme di calcolo “locali” alle regionali e anche globali. Ciò si connette alla nostra seconda questione circa l’estensione nel socialismo della presa di decisione localizzata contro quella centralizzata.

Guardando alle locali forme di organizzazione, le unità individuali di produzione nel capitalismo (fabbriche, uffici, ecc.) hanno già sistemi IT per calcolare le risorse che sono necessarie nella produzione, come pure i sistemi di controllo dello stock per amministrare la fornitura delle risorse. Eccetto quelle parti che hanno attinenza con la contabilità monetaria, questi sistemi potrebbero essere utili alla società socialista che li ereditasse.

In ogni caso, la contabilità monetaria non aiuta con i calcoli di entrata-uscita che sono veramente necessari nel pianificare la produzione. Questi calcoli possono essere fatti in termini di quantità (siano essi chilogrammi, litri, watt, o altre unità di misura). Lo sono spesso, anche all’interno del capitalismo. Nel 1973 un economista, Wassily Leontief, ricevette un premio Nobel per aver formulato una metodologia per l’analisi di entrata-uscita che potrebbe usare tali misure quantitative.

Così come l’utilizzo degli esistenti sistemi IT, molti nuovi sviluppi sarebbero necessari nelle organizzazioni di produzione locali. Per esempio, le operazioni dei tipi molto differenti di attività produttive potrebbero essere rese più aperte e responsabili attraverso informazioni pubbliche migliorate. La presa di decisione e l’arruolamento di persone con certe capacità sono altre aree dove l’IT aumenterebbe l’organizzazione della produzione per l’uso.

Nel passare alle scale regionali e globali più ampie, si dice spesso che la produzione nella società moderna sia troppo complessa per essere il soggetto di calcolo. Eppure, anche tornando agli anni Sessanta quando la tecnologia del computer era nella sua fase iniziale, i teorici di mente “socialista” citarono il potenziale uso dei computer per il calcolo di entrata-uscita su scala più larga. La moderna potenza di calcolo significa che i calcoli necessari anche per milioni di prodotti possono essere effettuati in minuti. In realtà, la scala computazionale di tali calcoli è piccola quando comparata ad altri usi dei moderni “super computer” come nella previsione del tempo (vedi Towards a New Socialism di W. Paul Cockshott e Allin Cottrell, Spokesman Books, 1993).

La presa di decisione democratica

L’elaborazione matematica su larga scala non può essere il problema che era una volta, sebbene una società socialista si troverebbe ancora di fronte alla questione di come meglio democratizzare la produzione. L’IT potrebbe essere usata per fornire universalmente l’accesso alla risorse globali di informazione circa le scelte differenti che sono affrontate nella progettazione della produzione. È importante notare che l’immagazzinamento centrale delle informazioni non significa necessariamente che la presa di decisione debba essere centralizzata. La più ampia disponibilità di informazioni faciliterebbe di per sé la vera democrazia che i socialisti sostengono sia necessaria per prevenire la centralizzazione del potere.

La questione del fin dove sarà possibile localizzare la produzione e la presa di decisione rimarrà una materia per il dibattito sia prima che dopo la rivoluzione socialista. Certamente, l’organizzazione locale sembra appropriata per molti tipi di produzione, alcuni dei quali non necessiteranno di centralizzare molta o perfino neanche un po’ dell’informazione usata nella loro progettazione. Altre questioni necessiteranno delle decisioni su una più larga scala geografica, alcuni aspetti dell’amministrazione ambientale, per esempio. La discussione di queste questioni trarrà beneficio dalla versatilità dei sistemi IT, il che significa che la presa di decisione può avvenire attraverso la scala più appropriata, sia essa locale, regionale o globale.

Sulla terza questione, riguardante gli incentivi, viene spesso chiesto che cosa motiverebbe la gente nel socialismo a realizzare nuove innovazioni. La risposta principale a ciò si trova nell'insieme completamente nuovo delle priorità e delle motivazioni in cui la gente riconoscerebbe l'esigenza urgente di realizzare determinati generi di sviluppo (per esempio, fonti di energia rinnovabile di sviluppo e altre forme ecologicamente sostenibili di produzione). L’IT, nel promuovere la condivisione della conoscenza e la cooperazione, sarebbe anche importante nell’incoraggiare l’innovazione, come effettivamente è stato anche sotto il capitalismo. Un esempio che i socialisti hanno notato è stato il movimento del “software open source” (programma con sorgente aperto) in cui persone geograficamente separate hanno collaborato su Internet per sviluppare la piattaforma per computer Linux. Il loro lavoro, all’avanguardia dell’industria dell’IT, è stato organizzato su basi volontarie, cercando attivamente di evitare il mercato piuttosto di utilizzarlo.

Un sistema di produzione solamente per l’uso avrebbe completamente una nuova serie di priorità e gli incentivi a sviluppare in queste aree risulterebbero da fonti piuttosto differenti quali le dinamiche della cooperazione, la democrazia e la libertà grandemente aumentata da mettere a fuoco su quelle zone di produzione che sono ampiamente riconosciute essere di più grande beneficio.

Il rapido sviluppo della tecnologia del computer offre un nuovo tipo di risposta agli argomenti pro-mercato concernenti il calcolo, la presa di decisione e gli incentivi. La diffusione dell’informazione sarà una parte essenziale della struttura democratica del socialismo e il compito di progettare i sistemi che possano riuscire meglio in questo sarà una delle più grandi sfide che si troverà di fronte la società socialista.

L’uso dei sistemi IT nel socialismo può non sempre essere l’aspetto della nuova società che cattura di più l’immaginazione. Alcuni possono persino temere che stia portando a un piano d'azione da incubo in cui i calcolatori si avviano a controllarci, piuttosto che il contrario. Questi timori non riescono a riconoscere la capacità dell’IT di facilitare piuttosto che dettare l'organizzazione sociale, una volta che è usato per funzionare negli interessi dell’intera società. L’IT può fornire i blocchi di costruzione per nuove forme di organizzazione che superino qualsiasi cosa che esiste o potrebbe mai esistere nel capitalismo.

(Traduzione da Socialist Standard, dicembre 2002)

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