giovedì 1 novembre 2018

L’Estrema Sinistra: un anacronismo del 21° secolo

Il conservatorismo dell’Estrema Sinistra 

Una delle cose di cui il Partito Socialista [della Gran Bretagna, SPGB] è spesso accusato da quella che viene definita genericamente come “Estrema Sinistra” è “l’utopismo”. Siamo “utopici” perché vogliamo istituire un’alternativa al capitalismo dove i beni e i servizi non siano più prodotti per la vendita ma direttamente per soddisfare i bisogni umani, dove la divisione di classe della società in datori di lavoro e dipendenti, insieme all’intero sistema del lavoro salariato, abbia cessato di esistere e dove le risorse produttive della società siano possedute in comune da tutti.

È vero, sulla scala Richter dell’insulto politico l’essere definiti “utopici” si trova piuttosto in basso. Si potrebbe essere definiti molto peggio nel lessico colorato dell’Estrema Sinistra. Ci avrebbero potuto etichettare come “revisionisti” oppure come “tirapiedi degli imperialisti”.

Tuttavia, sembra esserci qualcosa di strano in questa accusa di “utopismo”; suona come una dissonanza cognitiva. Dopo tutto, non si suppone che questi raggruppamenti assortiti di trotzkisti, stalinisti, marxisti-leninisti, maoisti, hoxhaisti, castristi e affini, abbiano come “obiettivo finale”  esattamente l’obiettivo del partito socialista?  Le "ferree leggi " della storia, a loro avviso, non ci spingono inesorabilmente in quella direzione, comunque?

Beh, così non sembra. Sembra che l’Estrema Sinistra – possiamo dimenticarci della Sinistra Moderata che non pretende nemmeno di avere il socialismo come obiettivo di lungo termine – abbia premuto il pulsante “Pausa” sulla storia e che quello sia il posto dove intendano rimanere indefinitamente. Sembra che la necessità pragmatica di fare campagne per le riforme abbia sempre la precedenza sulla necessità di una rivoluzione sociale. Le loro ragioni per pensarla così saranno esaminate in seguito.