Obiettivo & Principi

Obiettivo

La realizzazione di un sistema sociale basato sulla proprietà comune e sul controllo democratico dei mezzi e degli strumenti per la produzione e la distribuzione delle ricchezze da parte e nell’interesse dell’intera comunità mondiale.

Che cosa s’intende per “sistema sociale”?

Il mondo è un “villaggio globale”. Ogni regione ha i propri costumi e abitudini, ma è parte lo stesso di un sistema sociale che è mondiale. Questo sistema sociale è il capitalismo e ogni regione e ogni nazione operano all’interno di questo sistema sociale in un modo o in un altro. Il socialismo non può essere un’isola cooperativa in mezzo al capitalismo, è invece un sistema sociale globale che sostituirà il capitalismo.

“I mezzi e gli strumenti per la produzione e la distribuzione delle ricchezze”?

Ciò include le foreste, le miniere, e gli oceani dai quali le ricchezze naturali vengono estratte, le fabbriche nelle quali queste ricchezze naturali vengono trattate, e la distribuzione di queste ricchezze tramite la rete di trasporto (per esempio le strade e le linee ferroviarie) e i centri di distribuzione (per esempio la drogheria e il grande magazzino). Non include gli effetti personali come per esempio lo spazzolino da denti, i vestiti, o il ricordo di famiglia.

“Proprietà Comune”?

Proprietà comune significa che la società mondiale nel complesso possiede i mezzi e gli strumenti per la distribuzione delle ricchezze. Implica anche il controllo democratico dei mezzi e degli strumenti per la produzione e la distribuzione delle ricchezze, perché se tutti possiedono, allora tutti devono avere uguali diritti per quanto riguarda il controllo dei mezzi e degli strumenti per la produzione e la distribuzione delle ricchezze.

Proprietà comune non è proprietà statale. La proprietà statale è solamente la proprietà da parte della classe capitalista nel complesso, invece che dei capitalisti individuali, e il governo quindi dirige le imprese statali per servire la classe capitalista. Negli stati che si sono proclamati e si proclamano “comunisti” le imprese statali servono coloro i quali controllano gli apparati di partito/stato. La classe lavoratrice non ha il possesso né il controllo. Essa produce per una minoranza privilegiata.

Dichiarazione dei Principi

I Partiti Fratelli del Movimento Socialista Mondiale sostengono:

1. Che la società attualmente esistente si basa sulla detenzione dei mezzi di sussistenza (ossia la terra, le fabbriche, le ferrovie, ecc.) da parte della classe capitalista o dominante, e sul conseguente sfruttamento della classe lavoratrice, grazie al cui lavoro soltanto vengono prodotte le ricchezze mondiali.

Come vengono prese le decisioni riguardanti il funzionamento della società? Quali principi governano quali beni saranno prodotti in che quantità e qualità, o quali programmi sociali e leggi esisteranno? 

Se le decisioni fossero prese basandosi sui bisogni dell’umanità, allora il cibo che viene regolarmente distrutto in grande quantità sarebbe invece usato per nutrire quelli che stanno morendo di fame.

Le decisioni vengono prese basandosi sull’aspettativa di realizzare un profitto. L’ecologia del mondo sta venendo devastata, anche se questa devastazione può cancellare la razza umana. Spesso vengono prodotti beni di cattiva qualità, non perché la gente vuole avere robaccia, ma perché è redditizio produrre robaccia. I ricchi possono avere il meglio, il resto di noi spesso ha poca scelta. Ognuno può pensare a dozzine di esempi di come le decisioni prese mettono la realizzazione del profitto prima della soddisfazione dei bisogni umani.

I governi fanno passare leggi che sostengono i profitti per i proprietari come gruppo. Qualche volta un proprietario o un sottogruppo di proprietari ci perde un po’, ma complessivamente, la classe dei proprietari ne beneficia sempre a lungo andare.

Mentre molta gente nell’Occidente ha generalmente sentito i benefici dell’aumentata produzione in termini di ricchezza materiale, le decisioni vengono prese non per migliorare le nostre vite, ma per migliorare le vite di quelli che possiedono i mezzi di produzione. La distanza tra i veri ricchi e il resto di noi continua a crescere.

2. Che esiste, perciò, nella società un antagonismo di interessi che si manifesta in una lotta di classe fra coloro che possiedono ma non producono e coloro che producono ma non possiedono.


Ci sono molte differenti divisioni nella società. Divisioni e ostilità a seconda del sesso, del colore della pelle, dell’origine nazionale, della religione o della quantità di denaro che una persona guadagna, tra le altre cose. L’insicurezza del capitalismo genera queste ostilità. Dobbiamo eliminare il loro terreno generativo, prima che infettino i nostri figli.

Per i socialisti c’è anche una grossa divisione nella società basata sui mezzi di acquisizione delle ricchezze. Se si deve lavorare per una vita, allora si fa parte della classe lavoratrice; se il proprio reddito principale deriva dal lavoro di altri allora si è un capitalista. Questa distinzione esiste chiaramente. Anche se alcuni di noi acquistano azioni, i lavoratori non hanno il lusso di esentarsi dal proprio lavoro e di vivere di reddito proveniente da investimenti.

Quando si analizza la società usando questa divisione in classi, molti problemi, che in altre circostanze sfidano la comprensione, hanno soluzioni ovvie. Il profitto deriva dalla proprietà. I salari e gli stipendi sono ottenuti lavorando, spendendo le nostre energie lavorative fisiche o mentali per quelli che possiedono i mezzi di produzione e di distribuzione.

Il proprietario di una particolare fabbrica è possibile perfino che non sappia nemmeno di possederla. È possibile che essa faccia parte di un’immensa società finanziaria di controllo che è amministrata da qualcun altro. I lavoratori nella fabbrica, tuttavia, sono direttamente connessi alla produzione. È il lavoro di questi lavoratori (compresa la struttura amministrativa) che crea i profitti che mantengono le ricchezze dei capitalisti. È essenziale che i capitalisti paghino i loro lavoratori meno del valore che il loro lavoro produce. È questa differenza, tra il valore di quanto i lavoratori vengono pagati e il valore di quanto producono, che costituisce la fonte del profitto.

3. Che tale antagonismo può essere abolito solo con l’emancipazione della classe lavoratrice dall’oppressione della classe dominante e rendendo i mezzi di produzione e di distribuzione proprietà comune di tutti, da tutti democraticamente controllati.


Finché la proprietà dei mezzi di produzione e di distribuzione resterà in mano alla classe capitalista minoritaria, questo antagonismo continuerà a esistere. L’antagonismo è causato necessariamente dai differenti interessi delle classi. Non importa come i capitalisti possano essere piacevoli a livello personale, essi avranno sempre interessi diversi da quelli della classe lavoratrice. È inerente a qualsiasi sistema di classe; non è una questione di buono e cattivo o di qualcosa del genere. Perciò l’unico modo per eliminare l’antagonismo è quello di eliminare il sistema di classe e di realizzare un sistema di proprietà comune in cui quell’antagonismo non abbia basi.

4. Che poiché nell’ordine dell’evoluzione sociale la classe lavoratrice sarà l’ultima a ottenere la libertà, la sua emancipazione coinvolgerà quella dell’intera umanità senza distinzioni di razza o di sesso.

L’odio e la sfiducia che esiste nella società odierna è il diretto risultato della natura delle società passate e presenti. Una società nella quale dobbiamo competere per sopravvivere, nella quale le nostre occupazioni sono minacciate da altri lavoratori, nella quale non ci sentiamo sicuri, è terreno fertile per il razzismo, il sessismo, il nazionalismo e tutte le altre ostilità che abbondano.

Nessuna società può venire incontro ai nostri bisogni umani finché ci sono classi differenti di persone. Ogni persona ha capacità che la differenziano da altre, ma siamo tutti uguali nella nostra umanità. Tutti abbiamo talenti e debolezze. Quello di cui abbiamo bisogno è una società che ci permetta di usare i nostri talenti, e che accetti e accomodi le nostre debolezze.

Il socialismo sarà una società creata appositamente per venire incontro ai bisogni umani, e il bisogno di essere accettati per quello che siamo è probabilmente il più fondamentale dei bisogni umani. Quando il terreno generativo di questi odi sarà scomparso, la gente sarà naturalmente in grado di sradicarli assieme a tutti gli altri residui negativi del capitalismo.

5. Che tale emancipazione deve essere effettuata dalla classe lavoratrice stessa.


L’emancipazione della classe lavoratrice necessariamente esclude il ruolo di capi politici. I Partiti del Movimento Socialista Mondiale hanno un assoluto bisogno di sostenitori con consapevolezza e fiducia in se stessi. Anche se si potesse concepire una classe lavoratrice dominata da leader che rimuovesse dal potere la classe capitalista, una tale classe immatura sarebbe incapace di intraprendere le responsabilità di una società socialista democratica.

6. Che poiché il meccanismo dello Stato, forze armate incluse, esiste solo allo scopo di mantenere il monopolio delle ricchezze in mano alla classe capitalista, la classe lavoratrice dovrà organizzarsi per entrare in possesso degli strumenti di governo, a livello nazionale e locale, in modo che tale meccanismo possa trasformarsi da strumento di oppressione in strumento di emancipazione, capovolgendo i privilegi aristocratici e plutocratici.

Sarebbe sciocco aspettarsi che la classe capitalista cedesse volontariamente la sua posizione privilegiata nella società. I governi esistono solamente per amministrare la società nel modo in cui esiste, nell’interesse della classe dominante (capitalista), pertanto i governi non metteranno fine al privilegio. Il capitalismo continuerà finché la classe lavoratrice lo accetterà. La classe lavoratrice dovrà costringere la classe capitalista a cedere la sua posizione di privilegio.

Il socialismo risulterà da una scelta democratica da parte dei lavoratori: sceglieranno democraticamente una società nuova e senza classi basata sulla soddisfazione dei bisogni umani. E dal momento che il capitalismo è un sistema sociale globale, esso dovrà essere sostituito globalmente.

È pericoloso e futile seguire quelli che sostengono la violenza da parte dei lavoratori contro le forze armate dello stato. Le rivoluzioni violente hanno a volte trasferito le ricchezze da un gruppo di capitalisti a un altro, hanno sempre significato lavoratori morti, e non hanno mai significato la liberazione della classe lavoratrice.

La democrazia politica è il più grande strumento (dopo la sua forza-lavoro) che la classe lavoratrice ha a sua disposizione. Quando la maggioranza dei lavori sosterrà il socialismo, la cosiddetta guerra “rivoluzionaria” non sarà necessaria. La vera rivoluzione per i lavoratori è smettere di seguire leader, cominciare a capire perché la società funziona in questo modo e cominciare a pensare per loro stessi.

7. Che poiché tutti i partiti politici sono semplicemente espressione degli interessi di classe, e poiché gli interessi della classe lavoratrice si trovano all’opposto di quelli di tutti i settori della classe dominate, il partito che promuove la liberazione della classe lavoratrice sarà ostile a tutti gli altri partiti.


I partiti politici di sinistra, di destra e di centro affermano di operare per il miglioramento della società. Siccome la società funziona nell’interesse della classe capitalista, è chiaro quindi che questi partiti sostengono gli interessi della classe capitalista. La storia ci insegna che non importa che cosa dicano questi partiti; quando vengono eletti, amministrano il capitalismo nell’unico modo in cui può essere amministrato – nell’interesse della classe capitalista.

Ognuno di loro ha la propria idea su come gestire il capitalismo, spesso rubando le idee dei loro presunti oppositori politici. Le riforme che attuano devono obbedire alla realtà economica. Se non è così, non saranno rieletti – fino a quando il successivo partito al potere si troverà in conflitto con quella stessa realtà. Il capitalismo assolutamente non può venire incontro ai bisogni della maggioranza, ma tutti i partiti fanno finta di poterlo fare se soltanto riuscissero a trovare il giusto programma. Nessuno di loro ha veramente una qualche idea nuova, solamente riforme rifritte che hanno fallito nel passato. Votare per uno qualsiasi di questi partiti significa votare per il capitalismo, sempre.

I socialisti sono perciò ostili, non nel senso di commettere atti violenti contro altri partiti o contro i loro membri, ma alle idee di quelli che sostengono il capitalismo.

8. Per tali ragioni i Partiti del Movimento Socialista Mondiale si collocano sulla scena politica in opposizione a tutti i partiti istituzionalizzati, sia che si dichiarino “socialisti” o “comunisti” sia che siano apertamente capitalisti, e si rivolge a tutti i lavoratori affinché si uniscano sotto la sua bandiera e possano vincere quanto prima la lotta contro il sistema che li priva dei frutti del proprio lavoro, affinché la povertà ceda il passo alla ricchezza, i privilegi all’uguaglianza, e la schiavitù alla libertà.

I Partiti che adottano questi principi fanno parte di un movimento globale che ritiene che il capitalismo non può venire incontro ai bisogni della maggioranza della gente nel mondo. Non lo sta facendo oggi, e non lo potrà mai fare.

Affinché si vada incontro a questi bisogni il capitalismo deve essere sostituito dal socialismo.

Per la classe lavoratrice l’unico modo per realizzare il socialismo è riconoscere ciò e operare consapevolmente e politicamente per sostituire il capitalismo con il socialismo. Il Movimento Socialista Mondiale non sostiene l’idea di riformare il capitalismo e perciò non opera per le riforme. Ci sono tante altre organizzazioni che lo fanno e ciò nonostante i problemi rimangono. Relegando il socialismo al futuro, lo si relega al mai. Solo un partito dedicato solamente al socialismo può promuovere il socialismo in un modo vero e onesto.

Fra tutti i partiti politici nel mondo, solo i Partiti del Movimento Socialista Mondiale si dedicano al socialismo come a un immediato traguardo. È questo l’obiettivo che rende il MSM rivoluzionario – la nostra dedizione al cambiamento pacifico, democratico e immediato.

I Partiti del Movimento Socialista Mondiale sono, perciò, impegnati in una guerra di idee contro tutti gli altri partiti. Questi altri partiti, non importa che cosa reclamino, sostengono il sistema capitalista e si oppongono all’immediata realizzazione del socialismo.

Solamente il sostegno consapevole della classe lavoratrice creerà il socialismo, e con questo scopo il Movimento Socialista Mondiale cerca di aumentare la comprensione del socialismo, e di mobilitarne il supporto.

I Partiti del Movimento Socialista Mondiale si rivolgono a tutti i lavoratori affinché sostengano questi sforzi in qualsiasi modo essi possano.